Alcune settimane fa, una ragazzina olandese di Haren, pubblica l'invito alla sua festa di compleanno su Facebook. Per puro sbaglio, la ragazzina rende l'invito pubblico.
In pochi giorni riceve una valanga di reazioni, tutti giovanissimi che dicono "ci saremo" e che lei non conosce. Poi le reazioni diventano piu' di mille e la festa viene denominata Progetto Haren.
Allarmati i genitori della ragazzina informano le autorita', la cosa si allarga a vista d'olio, giornali e media danno ampio spazio all'evento, tutti sono affascinati da come questa generazione si mobiliti cosi velocemente via i social media.
La festa viene cancellata, la ragazzina e la sua famiglia evacuate di casa, mezza citta' chiusa al traffico......ma e' troppo tardi.
Piu' di quattromila giovani raggiungono la casa e la polizia e' impreparata.
I ragazzi prima fanno festa, poi il livello di birra sale e cosi pure la violenza.
Questo enorme gruppo di gente distrugge senza ragione tutto quello che trova sulla sua strada, rubano in supermercati e negozi limitrofi, fino a quando la polizia con riforzi riesce a mandarli a casa. E non e' che sti ragazzi siano poveri, no, sono solo mortalmente annoiati.
Cosi eccitati dal film Progetto X - dove una festa di compleanno si tramuta in un disastro - vanno a questi eventi, si riprendono con i telefonini e pubblicano il tutto on line.
E' un modo nuovo di sentirsi parte del gruppo e di farsi notare.
Cosa ne pensate? A me tutto cio's embra triste, e sono d'accordo con uno dei giornalisti che si chiedeva, ma dove sono i genitori di questi ragazzi? nessuno nota che e' tarda notte e non sono a casa?
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